Le nostre vigne, che superano i 40 anni di età, sono dislocate in punti differenti della valle, ciascuno con caratteristiche uniche in termini di esposizione, pendenza, composizione del suolo, altitudine e varietà di cloni. Questo contrasto tra le varie parcelle rende ogni vigneto unico, e purtroppo anche la gestione risulta più complessa, ma questa diversità è per noi una risorsa preziosa. La caratteristica che accomuna tutte le nostre vigne è la scelta di impiantare cloni diversi, che portano a rese contenute, mai superiori a 40/50 quintali per ettaro.
La frammentazione dei terreni e la distanza tra i vigneti ci permettono ogni anno di raccogliere uve con una molteplicità di sfumature, frutti che sono il vero specchio della “complessità” di Matelica.
Successivamente, vengono diraspate e immediatamente caricate nella pressa, dove si procede a una pressatura soffice per estrarre esclusivamente il mosto fiore. Tutte le operazioni di carico e pressatura si svolgono in un ambiente inertizzato, per preservare la componente aromatica e proteggere il mosto da eventuali ossidazioni precoci. Dopo la pressatura, il mosto viene trasferito in una vasca a 8 gradi per la decantazione. Dopo 48 ore, estraiamo solo la parte più pregiata del mosto e avviamo la fermentazione in acciaio. Al termine della fermentazione alcolica, il vino rimane a contatto con le fecce fini per un periodo variabile tra 4 e 6 mesi, prima di essere imbottigliato e lasciato maturare per ulteriori 4 mesi.
Ianai è un luogo in cui le personalità si esprimono e si affermano in un delicato equilibrio di contrasti. Io, Fabrizio, e mia moglie Camilla, rappresentiamo forze opposte: io sono il sognatore pragmatico, mentre lei è un’artista visionaria. Insieme, coltiviamo non solo la terra, ma anche un sogno condiviso: creare vini che raccontino storie profonde. Ci ispiriamo al mito di Janus e Jana, divinità che simboleggiano il dualismo e la complessità della vita.
Janus, con il suo volto che guarda al passato e al futuro, rappresenta il nostro impegno a onorare le tradizioni mentre ci proiettiamo verso nuove avventure. I nostri figli, Federico e Mathilda, fungono da ponte tra queste due anime. In questa danza di opposti, ciascuno di noi contribuisce in modo unico, creando un’armonia che si esprime nei vini che produciamo.
Il nostro lavoro è un viaggio che unisce passione e pazienza, tradizione e innovazione.
In questa sinfonia di sapori e ricordi, Ianai diventa non solo un luogo, ma un simbolo della nostra eterna ricerca di equilibrio e bellezza.